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Infrastrutture. Investimenti fino al 2026 - Gran parte del plafond complessivo (403 milioni) ha già la copertura finanziaria.

Gentile (ad Rfi): "L'obiettivo strategico è allacciare i porti ai grandi corridoi europei".

 

"Vogliamo avvicinare il treno alla nave, realizzando all'interno dei porti e lungo le banchine delle vere e proprie stazioni ferroviarie, sul modello di quanto è stato fatto nel porto di Livorno, per abbattere i costi delle manovre e promuovere il trasporto merci su ferro". Così Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), la società del gruppo Fs Italiane a cui fa capo la gestione dell'infrastruttura ferroviaria del nostro Paese, sintetizza il piano di Rfi per migliorare l'intermodalità del trasporto merci e sfilare quote di traffico alla strada. Entro il 2026, Rfi investirà 730 milioni di euro, di cui 403 hanno già ottenuto la copertura finanziaria, in progetti per potenziare i collegamenti ferroviari sia con i porti, sia con la rete degli interporti. In particolare, per gli scali marittimi sono previsti investimenti per circa 300 milioni - di cui 175 già disponibili grazie all'aggiornamento 2016 del contratto di programmato siglato da Rfi con il ministero delle Infrastrutture mentre la quota rimanente sarà finanziata a breve - che riguardano scali del calibro di Genova, Trieste, Ravenna e Taranto. "L'obiettivo strategico - spiega Gentile - è allacciare i porti alle rete dei grandi corridoi europei Ten-T che attraversano l'Italia: Scandinavia-Mediterraneo, Reno-Alpi, Mediterraneo, Baltico-Adriatico. Un obiettivo fissato dal piano nazionale della portualità e della logistica per rafforzare la competitività del sistema mare e potenziare il ruolo dell'Italia negli scambi internazionali". Una strategia che si sposa con la cura del ferro avviata dal ministro Graziano Delrio e in linea con gli obiettivi dell'Unione Europea: trasferire il 30% del trasporto merci su ferro entro il 2030 e il 50% entro il 2050. [...] Per quanto riguarda gli interporti, è di pochi giorni fa l'accordo tra Rfi e l'interporto Quadrante Europa di Verona. L'intesa prevede un nuovo terminal di carico e scarico con gru a portale, aree di stoccaggio e binari di arrivi e partenza di 750 metri. Il Quadrante Europa potrà cosi sfruttare al meglio l'apertura della galleria di base del Brennero, prevista nel 2026, e la sua posizione strategica che permette di intercettare due corridoi europei Ten-T, Scandinavia-Mediterraneo e Mediterraneo.

Fonte: Il Sole 24 Ore, autore Marco Morino, data 19/03/17