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L'Incontro all'Arsenale di Venezia.

Sancita la collaborazione tra i sistemi portuali e gli interporti che costituirà una cabina di regia con il Ministero delle Infrastrutture.

Presso l'Arsenale di Venezia il Consorzio ZAI di Verona, con il suo presidente Matteo Gasparato ha partecipato agli Stati Generali della Logistica del Nordest, appuntamento che ha riunito i principali portatori di interesse del settore dei trasporti e della logistica di questa macroregione, con l'obiettivo di delineare lo stato dell'arte delle infrastrutture e dei servizi offerti da porti e interporti di Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. In occasione dell'incontro, a sancire la collaborazione futura e fattiva tra i sistemi portuali e gli interporti, è stato firmato un position paper strategico che costituirà una cabina di regia tra porti, interporti e Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il rilancio della logistica del Nordest. "La sottoscrizione di questo documento - afferma il presidente Gasparato - dovrà costituire l'inizio di un percorso comune e sono sicuro che la neonata cabina di regia saprà andare oltre i regionalismi che ci hanno fino ad ora caratterizzato vendendo il Nord Est sui mercati globali come quello della Russia e della Cina dove i nostri singoli porti o interporti sono poca cosa, ma dove come Sistema Nord Est possiamo essere un motore di sviluppo per i nostri territori e per il nostro Paese. L'evento si è aperto con una relazione di Ennio Cascetta (RAM) che ha fatto il punto sull'area oggetto dell'incontro, il Nordest, a cui sono seguite due tavole rotonde, la prima con gli interventi dei Presidenti delle Autorià di Sistema Portuale del Nordest e del Presidente dell'Unione Interporti Riuniti Gasparato, e la seconda con gli operatori privati che quotidianamente si servono del sistema logistico del nordest. L'incontro si è chiuso con gli interventi dei presidenti delle tre Regioni del Nordest, e del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio.

Interporto Servizi Cargo, impresa ferroviaria privata interamente di proprietà di Interporto Campano, specializzata in collegamenti ferroviari tra il nord e il sud Italia, amplia la propria offerta di servizi ed è ora in grado di trasportare lungo la dorsale adriatica i semirimorchi con codifica P386 tra Verona e Giovanizzo, con il treno organizzato in partnership con la Lugo Terminal, proprietaria, tra gli altri, del terminal di Giovinazzo (Bari). La cadenza programmata prevede il lunedi, mercoledi e venerdi la partenza alle ore 20 da Verona ed arrivo previsto alle ore 8.00 del giorno successivo a Giovinazzo. In direzione nord, partenza da Giovinazzo, alle ore 17.30, il martedi, giovedi e sabato ed arrivo a Verona alle ore 06.00 del giorno successivo. In particolare i treni tra Verona e Giovinazzo permettono alla clientela non solo di trasportare la merce tra il Veneto e la Puglia, ma grazie al network treni in partenza dal terminal di Verona QE, di collegare la Puglia con il Belgio, l'Olanda, l'Inghilterra, la Germania e la Scandinavia e, grazie ad accordi stretti con i principali operatori in partenza e in arrivo dal porto di Bari, di collegare il proprio network treni con i traghetti per Grecia e Turchia. Questo è il primo passo del trasporto di semirimorchi che vede ISC in prima linea sia sulla direttrice Adriatica che sulla direttrice Tirrenica dove, grazie agli accordi siglati con RFI, sarà la prima azienda italiana a poter utilizzare le linee AV che permettono il trasporto anche di semirimorchi con codifica P400. Negli anni la ISC ha sviluppato un network di treni che collega i terminal di Busto Arsizio, Segrate, Verona QE e Bologna Interporto con Nola Interporto ma i trasporti sono limitati a casse mobili, container marittimi e tank container. ISC ha un tasso di puntualità di oltre il 90%. 

 

Fonte: L'informatore navale 24/07/2017

D'Arienzo (Pd) ha fatto il punto con il coordinatore Ue Pat Cox. Primi treni nel tunnel a Settembre 2025.

Il punto più delicato sarà a San Massimo: alcuni immobili a rischio. Incentivi per spostare le merci dai camion alle rotaie.

Tra meno di dieci anni il corridoio ferroviario europeo del Brennero entrerà in funzione e vedrà sfrecciare i treni ad alta velocità. Treni che passeranno da Verona ma i lavori allo stato attuale presentano ancora due criticità da superare: l'impatto a San Massimo dove sarò necessario comunque abbattere qualche immobile per far posto ai binari e il collegamento con il Quadrane Europa. Ne ha parlato a lungo il deputato del Pd Vincenzo D'Arienzo con i colleghi del Trentino Alto Adige e Pat Cox, coordinatore per la Commissione Europea per lo sviluppo del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. "E' stata l'occasione per fare il punto sui progetti, sulla costruzione e sul finanziamento dei vari lotti in cui è divisa l'alta capacità Verona-Brennero, nonchè sul tunnel di base del Brennero (BBT)", spiega il parlamentare. Accompagnato dal presidente delle ferrovie austiache, Pat Cox, coordinatore del progetto Trans European Network per l'asse del Brennero, "ha confermato la data in cui il primo treno passerà nel tunnel: 27 settembre 2025. Successivamente, sarà avviata la fase di prova fino all'entrata in servizio del Tunnel del Brennero prevista per fine 2026". Di conseguenza, entro il 2026 devono concludersi anche le altre tratte nel territorio italiano: Fortezza-Bolzano, Bolzano-Trento, Trento-Pescantina e ingresso a Verona. "Il progetto preliminare è sostanzialmente concluso ed entro l'estate sarà a disposizione per le osservazioni del territorio", rivela D'Arienzo. Questo corridoio europeo sta viaggiando davvero ad alta velocità: voluto fortemente dalla Germania, gode di risorse finanziarie e di pareri favorevoli da parte degli Stati coinvolti. Tuttavia ci sono alcuni punti a livello locale ancora da chiarire. "Il passaggio molto delicato, oltre alla Val d'Adige, è nel quartiere di San Massimo, in particolare via del Fortino, poi Via Fava e la Sorte", spiega D'Arienzo. "E' in queste tre zone che sarà evidente l'impatto sul terroritorio". Non a caso proprio nel febbraio 2014 venne sollevato il caso sull'Arena delle nuova case Ater progettate e costruite proprio sulla futura sede dell'Alta Velocità, in via del Fortino. Ma proprio la ferrovia sta diventando strategica per alleggerire il traffico pesante: "Con il tunnel e le tratte di accesso della Brennero-Verona potrà realizzarsi una vera alternativa alla strada, sia per il trasporto merci che per quello di persone, visto che Verona potrà essere raggiunta in treno da Monaco nel giro di due ore". "E' stato affrontato anche il tema della compartecipazione UE sia al tunnel che nella costruzione delle tratte di accesso, possibile a condizione che l'Italia assicuri il necessario finanziamento. Le risorse italiane ci sono: con il decreto "Sblocca Italia" c'è stata un'inversione netta. E' stata, inoltre, confermata anche la volontà della società autostradale A22 di fare tutto il possibile per spostare quanti più camion possibili su rotaia. La politica tariffaria per il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia farà parte dell'accordo con il governo sulla concessione dell'autostrada del Brennero". Infine, in Trentino "hanno deciso di finanziare con soldi pubblici la RoLa, l'autostrada viaggiante che prevede il trasporto dei camion sui treni ma si ferma a Trento. Sarebbe il caso che cominciassimo a ragionarne anche in Veneto".

Fonte: L'Arena 04/04/2017

Al via la partita con FS per la leadership nel trasporto locale del Nord Italia.

Ferrovie Nord Milano, la società lombarda e partecipata al 14,74% da Ferrovie dello Stato), ha posto il primo tassello della sua strategia al 2020: diventare il punto di riferimento, industriale e finanziario, di un piano di integrazione della mobilità per tutto il Nord Italia. Proprio per questo la società dei trasporti, attraverso la controllata Ferrovie Nord Milano Autoservizi, ha rilevato il 50% della società Azienda Trasporti Verona detenuto dalla Provincia di Verona. L'offerta è stata di 21 milioni. E ora, come spiegato dal presidente Andrea Gibelli a MF-Milano Finanza, il gruppo punta a replicare operazioni di questo tipo (ma anche alleanze strategiche) in Svizzera, Piemonte, Veneto e Liguria, probabilmente a partire da Genova. Tenendo sempre come perno centrale la Lombardia, dove Fnm sta dialogando con Atm (la società del Comune che amministra e gestisce il trasporto pubblico del capoluogo lombardo) per una partnership con Trenord, controllata al 50% da Fs e al 50% dalla società guidata da Gibelli. Ed è proprio il gruppo guidato da Renato Mazzoncini a spingere per una fusione tra le due aziende. Non è un mistero che l'ad di Fs voglia trasformare il gruppo nella cabina di regia del trasporto pubblico locale italiano, tanto che punta al controllo della società Metro 5 (che gestisce la linea lilla della metropolitana di Milano) e a ottenere la gestione di tutto il trasporto pubblico milanese. Senza dimenticare che guarda anche al controllo di tutta Trenord, con Ferrovie Nord Milano che si è già messa di traverso. In ambienti politici romani, però, si sostiene che Fs potrebbe superare l'impasse con un'opa sulla capogruppo quotata di Trenord, ossia Ferrovie Nord Milano per l'appunto. Ma è proprio quest'ultima che nel Nord Italia sta cercando di rilanciare un progetto alternativo di Fs e in diretta concorrenza con esso, in linea con il piano strategico dell'azienda al 2020. Un piano che si basa su alcuni punti cardine, come il rafforzamento nel settore del trasporto pubblico su gomma, della logistica e del trasporto merci sul ferro del Nord Ovest, il miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria regionale lombarda e l'ingresso nel business della gestione delle infrastrutture aeroportuali. Con lo sviluppo delle aree di business previste nel piano al 2020, il gruppo punta a ottenere un aumento dell'ebitda dai 50 milioni del 2015 aa 100 milioni. Insomma, sarò un anno probabilmente molto movimentato nel settore dei trasporti sul versante settentrionale del Paese. Tornando all'operazione veronese, il perfezionamento di quest'ultima e la stipula dell'atto di compravendita sono subordinati al mancato servizio del diritto di prelazione da parte dell'altro socio Amt, società interamente controllata dal Comune di Verona.

Fonte: Milano Finanza, Francesco Colamartino, 18-01-17