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Studio Confetra sul 2016: per il terzo anno consecutivo il traffico sale ma solo l'aereo è a livelli superiori a quelli pre-crisi.

Prosegue lenta ma costante la ripresa nel settore del trasporto merci. Lo rileva la nota congiunturale del 2016, elaborata dal centro studi Confetra (Confederazione generale italiana dei trasporti e della logistica) intervistando un panel di imprese tra le più rappresentative dei vari settori. Per il terzo anno consecutivo l'andamento del traffico sale per tutte le modalità, anche se solo l'aereo si posiziona a livelli decisamente superiori rispetto a quelli pre-crisi del 2007. Nel dettaglio, la crescita della modalità aerea - che segna +7.4 punti percentuali - risulta accelerata nel secondo semestre dell'anno, dimostrando che il picco stagionale si colloca generalmente a fine anno quando aumentano gli approvvigionamenti delle merci per il periodo natalizio. Il dato è confermato dal numero delle spedizioni aeree che segnano un +4.5 per cento rispetto al +2.3 per cento del primo semestre. Andamento inverso per il comparto stradale che pur chiudendo l'anno con una apprezzabile crescita (+4.4 per cento nell'internazionale a carico completo, +4 per cento nel groupage e +2.6 per cento nel nazionale) ha segnato un rallentamento rispetto al primo semestre dell'anno. Anche il trasporto via mare non prosegue la crescita con gli stessi ritmi che aveva registrato nei primi sei mesi del 2016 (Teu +1.4 per cento; rinfuse solide +0.4 per cento; ro-ro +3.1 per cento), tranne per il transhipment che grazie ai buoni risultati di Gioia Tauro fa segnare un risultato complessivo del +9 per cento. Per le rinfuse liquide la chiusura in lieve calo rispetto al 2015 (-0.4 per cento) sembra più rispecchiare un dato relativo al turnover delle scorte dei prodotti petroliferi, piuttosto che una vera inversione del trend. Degna di rilievo la crescita del trasporto ferroviario che accelera rispetto al primo semestre, passando dal +3.8 al +4.1 per cento, segno di una ripresa di vitalità del comparto anche grazie alla spinta che il governo sta mostrando di voler imprimere attraverso la cosiddetta "cura del ferro". Buone le perfomance del comparto corrieristico che chiude l'anno con un +3.5% nelle consegne nazionali e un +6.5% in quelle internazionali in coerenza con la tendenza produttiva alla riduzione delle scorte e al just in time, nonchè con la continua espansione dell'e-commerce. Nonostante i rischi derivanti dall'instaurarsi di politiche protezionistiche che potrebbero frenare la ripresa dell'economia globale, avverte Confetra, le aspettative di traffico per il 2017 sono ottimistiche che con oltre la metà degli intervistati (54.2%) che stima una crescita, il 43% che stima un trend stabile e solo il 2.8% che prevede il traffico in calo.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore. data 09/03/17. autore Marco Morino

 

INTERVISTA A MAURIZIO GENTILE (RFI)

I cantieri del primo lotto della linea Tav Brescia-Verona partiranno a Giugno. E dureranno 5 anni. Il progetto esecutivo verrà integrato con le prescrizioni antisismiche e ambientali chieste dal Consiglio superiore dei lavori pubblici. Lo assicura Maurizio Gentile, amministratore delegato di Rfi, che spiega perchè non è possibile potenziare la linea storica: "Dobbiamo spostare le merci dalla gomma al ferro. La Tav è strategica per l'alta capacità e collegherà Brescia all'Europa". 

I cantieri per la Tav Brescia-Verona partiranno a Giugno. Giusto il tempo per integrare il progetto esecutivo apportando migliorie tecniche e cercando di limare - per quanto possibile - le ricadute ambientali. I soldi per il primo lotto (Brescia Est - Verona) ci sono (2,2 mld di euro). I lavori inizieranno a Lonato del Garda (una galleria da 7,4 chilometri) e dureranno per 5 anni, seguendo la tempistica da sempre indicata da Ferrovie dello Stato. E non 36 mesi come ha auspicato recentemente il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro. E' quanto conferma al Corriere Maurizio Gentile, amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi), la partecipata di Ferrovie dello Stato che dal Duemila gestisce l'intera infrastruttura ferroviaria italiana. Il manager sgombra definitivamente il campo dalle alternative al tracciato: non è possibile potenziare la linea storica, perchè il vero obiettivo della Tav non è solo l'alta velocità, ma l'alta capacità: ovvero spostare sui nuovi binari almeno il 30 per cento delle merci entro il 2030. Togliendo traffico dalle strade e diminuendo quindi il peso dell'inquinamento.

Ingegnere, davvero riuscite a far partire i cantieri a Giugno? "Si. Nei prossimi giorni sarà sottoposto all'esame del Cipe il progetto del tracciato Brescia-Verona che è stato suddiviso in due lotti: i lavori partiranno sul primo lotto, Brescia Est-Verona, e dureranno cinque anni. Il secondo riguarda il collegamento Brescia Ovest- Brescia Est (i 30 km da Travagliato a Calcinatello) ovvero lo shunt a sud della città. L'approvazione del secondo lotto verrà molto probabilmente rimandata visto che si sta ragionando sull'ipotesi alternativa dell'uscita dei binari da Brescia (soluzione già data per certa dall'amministratore delegato di Fs, Renato Mazzoncini, ndr.). Per quanto riguarda il primo lotto, attendiamo l'esame del Cipe. A valle del suo esito, che ci auguriamo sia positivo, ci saranno i tempi tecnici della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (un paio di mesi). A Giugno potranno iniziare i lavori".

Recentemente il sottosegretario Del Basso De Caro ha parlato dell'imminente avvio dei cantieri, che dureranno solo tre anni... "Diciamo che l'esternazione del sottosegretario è più un auspicio, una sollecitazione del governo nei confronti di Rfi. La tempistica resta quella preventiva, cinque anni. E dall'inizio dei lavori alla piena operatività dei convogli erano previsti 7 anni. Certamente faremo il possibile per chiudere i cantieri prima".

Ma i soldi ci sono? "L'intera tratta ha un costo, a valle della progettazione definitiva , di 2 miliardi e 860 milioni. Questo il prezzo convenuto con Cepav Due. Dentro però c'era anche lo shunt. Il primo lotto, da Brescia Est a Verona, costa circa 2 miliardi e noi oggi abbiamo una disponibilità finanziaria di 2,2 miliardi, sufficienti a coprilo integralmente".

Vero però che a Dicembre il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici ha ravvisato la necessità di integrare il vecchio progetto del 2003 alla luce delle nuove norme sismiche e tecniche. Gli enti locali chiedono anche di ridimensionare le ricadute ambientali, dal laghetto del Frassino a Peschiera all'area archeologica del Lavagnone di Desenzano, entrambi siti Unesco. "Il progetto della Tav Brescia-Verona nasce molto prima delle nuove norme. Ora siamo alla progettazione definitiva e per non rifare tutto da capo nella fase di stesura del progetto integrativo recepiremo le prescrizioni sulle nuove norme antisismiche e sulla conservazione dei luoghi tutelati, a partire dal laghetto del Frassino. Il Consiglio superiore dei Lavori Pubblici che dà pareri consultivi e non vincolanti, si è comunque espresso favorevolmente riguardo l'opera. Anche il Cipe potrebbe chiedere altre prescrizioni. Ottimizzeremo il progetto ma senza alterare il costo complessivo."

I binari passeranno comunque in un territorio pregiato come i vigneti del Lugana. Non è possibile ridurre ulteriormente l'impatto ambientale. "Ricordo che inizialmente il progetto prevedeva il consumo di 200 ettari di Lugana, che sono stati ridotti a trenta. Di più non è possibile. Anche se nella fase esecutiva valuteremo come ridurre ulteriormente le ricadute ambientali. Ricordo anche che realizzeremo una serie di opere compensative per migliorare la viabilità del territorio". 

Quindi è scartata del tutto l'ipotesi di sfruttare la linea ferroviaria storica... "Con solo due binari non potremmo mai raggiungere gli obiettivi che ci chiede l'Europa: portare il traffico merci dall'attuale 8% al 30% entro il 2030. Lo possiamo fare con l'alta capacità".

 

Fonte: il Corriere della Sera. autore Pietro Gorlani data 26/02/17

Nuovo hub a temperatura controllata per Due Torri Spa.

Operativo dal 1 Marzo 2017 il nuovo magazzino a temperatura controllata interamente dedicato al settore farmaceutico e biomedicale.

 

Due Torri Spa è un'azienda storica di Bologna, che opera da oltre 40 anni nel business della logistica integrata, specializzata nella gestione di tutte le attività e i processi di magazzino, nel controllo dei flussi di distribuzione e nella progettazione dei servizi logistici personalizzati e su misura. Dal 1995 Due Torri Spa è certificata UNI EN ISO 9001, a garanzia della qualità dei servizi offerti e delle attività svolte. Ai già 48.000 mq di magazzini distribuiti tra l'interporto di Bologna e Minerbio (Bo), si andranno ad aggiungere circa 1.800 mq situati presso l'Interporto Quadrante Europa, a Verona. Un nuovo magazzino, suddiviso in celle frigorifere a temperatura controllata (8°C -21°C e 2°C -8°C), destinato a una importante multinazionale tedesca produttrice di farmaci e medicinali, sistemi diagnostici e prodotti biomedicali. Il magazzino è operativo a partire dal 1 Marzo 2017 e diventerà un punto di riferimento per il settore biomedicale. Dal 1978 nel settore del trasporto biomedicale, Due Torri Spa ha saputo mettere in gioco la propria expertise e ha fondato DailyPharmaNet, un network internazionale interamente dedicato alla distribuzione di farmaci, prodotti biomedicali e dispositivi medici. Gli oltre 17 operatori che fanno parte del nuovo network DailyPharmaNet garantiscono la distribuzione capillare di bancali e di colli in tutta Italia, con tempi di resa assolutamente competitivi. Il servizio di assistenza clienti vanta una grande esperienza nel settore e gli autisti effettuano le consegne sono altamente formati e specializzati nella consegna ad ospedali, case di cura e anche pazienti domiciliari. Il network, inotre, offre la completa tracciabilità della temperatura e delle spedizioni, che permette di garantire un controllo completo e totale sullo stato della merce. DailyPharmaNet è il primo network italiano interamente dedicato ai prodotti farmaceutici e biomedicali, in grado di offrire ai clienti un servizio full GDF.

"Preliminare entro 15 giorni"

Annuncio del presidente Gasparato alla presentazione del bilancio dell'attività del Consorzio ZAI.

Per chiudere l'operazione da 30 milioni di euro manca solo il via libera della Regione. Risultati 2016 "da record" con 16.294 treni nell'Interporto, +7.4% rispetto al 2015.

 

Se ne parla da anni, ma i tempi per l'arrivo di Ikea a Verona sembrano davvero stringersi. Il presidente del Consorzio ZAI, Matteo Gasparato, a margine di una conferenza in cui ha annunciato i risultati del 2016, ieri ha spiegato che il colosso svedese "sulla Marangona è determinato a fare sul serio". "In 15 giorni", ha rilevato Gasparato, "dovremmo definire il preliminare di vendita". Ikea, infatti, intende aprire un centro commerciale in un'area di proprietà del Consorzio ZAI, che per concludere l'operazione attende solo "il via libera della Regione. l'ok definitivo al progetto dipende da loro". Oltre all'interesse commerciale che l'insediamento avrà per tutta la provincia, la cessione dell'area a Ikea porterà nelle casse del Consorzio Zai 30 milioni di euro: "Con quella cifra" ha detto Gasparato, "avremo la possibilità di acquisire aree che oggi non sono di nostra proprietà ma che servono per costruire il nuovo terminale. Inoltre utilizzeremo 15 milioni per la variante della statale 12 che dovrà risolvere i problemi di traffico della zona". Per quanto riguarda i risultati 2016 del Quadrante Europa, Gasparato spiega che quello che si è appena chiuso "è stato poi per noi un anno record". I treni lavorati nell'Interporto scaligero sono stati 16.294, con un +7.4% sui 15.172 del 2015. All'interno di questa crescita, un contributo particolarmente positivo è arrivato dalle auto del gruppo Volkswagen, che hanno richiesto la lavorazione di 2.500 treni, con un incremento del 12%. "In un contesto economico ancora anemico" dice il presidente del Consorzio Zai, "una crescita di questo tipo per noi è un grande risultato. Gli operatori premiano la qualità del nostro servizio, l'affidabilità, la velocità con cui sappiamo gestire le operazioni. Attualemente - aggiunge Gasparato - il Quadrante Europa realizza più del 30% dell'intermodalità ferro gomma italiana". Numeri che in prospettiva sono destinati a crescere ancora, soprattutto dopo l'apertura del valico del Brennero, prevista per il 2025. Per arrivare preparato all'appuntamento ed essere punto di riferimento dei convogli che transiteranno dal nuovo tunnel, il Quadrante Europa ha bisogno d'investire in un'infrastruttura: un terminal più lungo, capace di lavorare i treni merce da 750 metri, che oggi non transitano dal Brennero perchè la pendenza della ferrovia è eccessiva, ma che a lavori ultimati saranno lo standard. "Tra circa un mese", ha detto Gasparato, "firmeremo il protocollo d'intesa con Rfi per realizzare l'opera nei tempi previsti". Il terminale sorgerà nell'area più a nord tra quelle di pertinenza del Consorzio, e per ricavare lo spazio necessario, il gruppo Volkswagen dovrà spostare parte dello stoccaggio auto alla Marangona. "La patnership con Rfi prevede che il Consorzio fornisca gli spazi dove insediare il terminal, mentre i costi delle infrastrutture saranno sostenuti dalle ferrovie". Elio Nicito, presidente della Quadrante Servizi, società che gestisce i servizi di manovra nel Quadrante Europa, spiega che lo sviluppo infrastrutturale ha forte impatto sull'economia: "Da quando svolgiamo i servizi di manovra, la nostra società è passata da 2 a 89 dipendenti,  e nell'arco del 2017 prevediamo 7 nuove assunzioni, nei tempi necessari a inserire il nuovo personale, che naturalmente ha bisogno dell'opportuna formazione". Per il futuro Nicito auspica che Quadrante Servizi acquisisca direttamente il servizio di manovra. "Oggi la titolarità della concessione è in capo a Terminali Italia faccia svolgere il servizio manovra ad altri operatori, stiamo cercando di far passare la titolarità a Qetg, Quadrante Europa Terminal Gate, società in cui siamo soci al 50% noi e al 50% Rfi".

 

Fonte: L'Arena autore Davide Pyriochos data 01/03/2017 

Germania: TX Logistik avvia collegamento tra Lipsia e Verona. 16.000 tonnellate di CO2 risparmiate.

TX Logistik AG (TXL) continua ad espandere i suoi servizi di trasporto ferroviario merci tra la Germania e l'Italia. La società di logistica ferroviaria ha lanciato un nuovo collegamento ferroviario tra Lipsia e Verona. Il percorso sarà utilizzato in particolare per il trasporto di componenti per autoveicoli, prodotti chimici e beni di consumo. Il treno ha una capacità di carico fino a 36 unità - che vanno dai rimorchi tramite casse mobili fino ai grandi contenitori e cisterne. TX Logistik avrà il compito non solo di trazione, ma anche di commercializzazione del relativo capacità di trasporto. "Stiamo fornendo il primo collegamento non-stop tra queste due importanti sedi di attività commerciali ", afferma Norbert Rekers, Regional Sales Director di TXL per l'Europa centrale. Il nuovo collegamento è lanciato con tre viaggi di andata a settimana. Il percorso passa per Passau e il Brennero. Il termine per il carico al terminale di DUSS a Lipsia è 21.00 il lunedi, mercoledi e venerdi. Il treno impiega circa 20 ore per coprire la distanza di circa 900 chilometri". Le merci vengono caricate presso il Quadrante Europa Terminal a Verona dalle ore 5 il mercoledi, il venerdi e il lunedi. Per la direzione opposta. il carico può essere consegnato a Verona fino al 19.30 il martedi e il giovedi e 11.30 il sabato. Le merci arrivano a Lipsia alle 5 del mattino il giovedi, il sabato e il lunedi. Sono già allo studio piani per aumentare il numero di collegamenti al più presto possibile per adattarsi alla crescente domanda utilizzando, eventualmente, il sistema di trasferimento del carico NikRASA. TXL è stata coinvolta nello sviluppo del sistema che consente facili operazioni di carico. Rispetto al trasporto su camion, il trasporto ferroviario, con tre viaggi di andata a settimana tra Lipsia e Verona, riduce le emissioni di CO2 di circa 16.000 tonnellate ogni anno. Per TX Logistik, Verona è uno dei più importanti centri della rete di trasporto intermodale. Il fornitore di servizi di logistica ferroviarie opera attualmente collegamenti regolari tra la regione economica del Nord Italia e sette città tedesche nonchè Falkoping in Svezia e in Danimarca Padborg.

 

Fonte: www.ferpress.it autore ab data 9 febbraio 2017