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L'offerta sull'asse transalpino viene elevata a 120 treni alla settimana attraverso il Brennero.

L'operatore intermodale tedesco Kombiverkehr ha iniziato il 2017 annunciando il prossimo potenziamento del proprio network di servizi con novità nei collegamenti che interessano l'Olanda, la Germania e l'Italia. In particolare, è stata programmata l'attivazione nei prossimi giorni di un nuovo treno shuttle sulla linea tra Duisburg-Runhrort Hafen e il Combined Cargo Terminal (CCT) nel porto olandese di Moerdijk. Con il nuovo collegamento tra l'area della Ruhr e la provincia olandese del Brabante Settentrionale, Kombiverkehr potenzierà i servizi da e per l'Olanda con ulteriori tre coppie di treni alla settimana con l'obiettivo di incrementare gradualmente la frequenza di traffico a cinque partenze settimanali in entrambe le direzioni. L'azienda tedesca ha annunciato inoltre che, a causa di un ulteriore aumento dei volumi trasportati tra la Germania e l'Italia, ha deciso di intensificare la frequenza di treni da e per Verona attivando nei prossimi giorni dieci ulteriori partenze alla settimana. Di conseguenza sull'asse transalpino verranno operati complessivamente 120 treni alla settimana attraverso il Brennero. In particolare, verrà aumentata la frequenza del servizio Amburgo-Verona, elevandola da tre a cinque rotazioni, e quella del servizio Ludwigshafen BASF - Verona, portandola da sei a otto partenze settimanali in entrambe le direzioni. Inoltre dal 16 febbraio sulla linea Kiel-Verona verranno effettuate tre rotazioni invece delle attuali due. Infine in Germania, Kombiverkehr potenzierà i collegamenti Duisburg-Amburgo-Billwerder, Duisburg-Rostock e Colonia-Ludwigshafen.

Alle grandi opere il 58%, il resto nodi urbani, linee regionali, upgrading.

Operativi in questi giorni, dopo un lungo iter, gli Addendum 2015 e 2016 del contratto Rfi

Nel giro di un mese, tra novembre e dicembre, si sono sbloccati programmi di investimento sulle ferrovie nazionali per 17,9 miliardi di euro, interamente finanziati. I due "Aggiornamenti", 2015 e 2016, del contratto Stato-Rfi (Gruppo Fs), parte Investimenti, sono diventati operativi dopo un lungo iter. L'Addendum 2015 e 2016 comprendono rispettivamente 8.971 e 8.934 milioni di euro di nuove risorse. E' la cura del ferro messa in campo da due anni dal Ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. La spesa effettiva per investimenti di Rfi, dopo aver toccato il minimo di 2,9 miliardi di euro nel 2014, è risalita a 3,6 miliardi lo scorso anno ed è prevista in ulteriore crescita quest'anno a 4 miliardi, per salire nei prossimi anni (nelle previsioni Rfi) fino a 4,8/5 miliardi all'anno. I due Addendum contrattuali sbloccati in queste settimane servono proprio a dare benzina a questa crescita. Considerandoli insieme (17.905 milioni di euro), il 58% delle nuove risorse sono destinate alle grandi opere. Sono 10.401 milioni. Tra queste il Terzo Valico dei Giovi (2.230 milioni in tutto), il tunnel del Brennero (2.140 milioni nei due Addendum), tutti già anticipati dal Cipe. Poi, nell'aggiornamento 2015, 1.500 milioni per la Brescia-Verona Av e 1.364 per la Verona-Padova, per la Napoli-Bari in tutto 500 milioni (345 per il primo lotto funzionale della Frasso Telesino-Vitulano e 155 per il primo lotto costruttivo della Apice-Orsara). Poi ci sono 1.450 milioni per il primo lotto Verona-Brennero e 826 milioni per il primo lotto della Giampilieri-Fiumefreddo (Messina-Catania). Poi ci sono altre nuove opere, ma dedicate a potenziamento e sviluppo delle linee regionali, per 2.327 milioni (il 13% del totale). Il resto dei due programmi (5.177 miliardi, il 29% del totale) va a sicurezza e ammodernamenti. Per il piano sicurezza 1.848 milioni. Poi 829 milioni per tecnologie circolazione ed efficientamento, 1.139 milioni per upgrading delle aree metropolitane. Altri 742 andranno all'upgrading corridoi viaggiatori (lunga percorrenza). Infine 619 milioni per i corridoi merci, interventi di adeguamento delle sagome (gallerie), peso, lunghezza dei treni (aree di manovra), per renderli capaci di reggere il traffico merci con gli standard europei. Secondo Rfi il 65% dell'Addendum 2015 è cantierabile entro un anno (bandi di gara o affidamento ai general contractor), quello 2016 all'80%. Questo significa che, nelle previsioni, 12,9 miliardi di euro su 17,9 andranno sul mercato entro la fine del 2017.

 

Fonte: il Sole 24 Ore, Alessandro Arona, 21-12-2016

 

"Dopo la riforma dei porti arriva quella degli interporti". E' quanto afferma il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture, Simona Vicari, che aggiunge. "C'è stato un incontro con il presidente di Unioni Interporti Riuniti Matteo Gasparato, che ha illustrato la proposta di modifica del sistema interportuale approvata dal Consiglio direttivo di Uir. Tale proposta - continua Vicari - si inserisce armoniosamente nella più ampia riforma del settore trasporti e, insieme a quanto sta elaborando la struttura tecnica, diventerà un disegno di legge che sarà sottoposto al più presto ai rami del Parlamento. Si tratta di un ulteriore e fondamentale passo nella direzione del profondo processo di riforma del settore dei trasporti a vantaggio di imprese e cittadini", conclude il Sottosegretario.

 

Fonte: VeronaSette news. 12-2016

Oggi si inaugura il nuovo collegamento ferroviario diretto Giovinazzo Terminal - Verona Quadrante Europa Al via una più feconda relazione tra Nord e Sud grazie alla volontà di Lugo Terminal S.p.a. Inaugurato oggi alle 10:30 un importante collegamento diretto per il trasporto merci, capace di produrre una più feconda relazione tra Nord e Sud Italia: si tratta del diretto Giovinazzo Terminal - Verona Quadrante Europa. Presentato alla stampa alla presenza di Michele Emiliano, Tommaso Depalma, Flavio Tosi e Franco Zanardi è stato voluto dalla romagnola Lugo Terminal S.p.a, una piattaforma logistica che favorisce e promuove collegamenti ferroviari verso i principali poli economici nazionali e continentali. Il nuovo collegamento consente un risparmio temporale, economico ed una maggiore attenzione alla salubrità dell’ambiente, aprendo alla terra di Puglia, con i suoi preziosi prodotti e le sue qualificate industrie di nicchia, le porte ad una feconda relazione con il Quadrante Europa della città scaligera, riconosciuto come il primo in Italia per volumi di traffico combinato e il miglior interporto a livello europeo.

Fonte: Paola Pagoeìne, controradio.it

Gasparato :"Guardiamo con interesse alla semplificazione della governance in banchina".

Il Presidente di UIR, l'Unione degli Interporti Riuniti ."Nel nostro settore servono privati e meno micro-strutture".

 

La legge quadro sugli interporti si è arenata in Senato ormai da qualche anno, ma Uir (Unione Interporti Riuniti, che riunisce 24 interporti italiani) è decisa a rilanciare. "Siamo pronti - afferma il presidente di Uir, Matteo Gasparato - a presentare al ministero delle Infrastrutture, a fine Novembre, un testo di legge quadro per regolare il settore degli interporti". Il testo, deliberato all'unanimità dall'associazione, riprende la filosofia della legge Velo, presentate nel 2011, approvata dalla Camera, ma mai arrivata al voto in Senato. Il nuovo testo riprende e riadatta quello che giace al Senato, cercando di coniugarlo con la riforma delle Autorità portuali varata recentemente. "Inoltre - dice Gasparato - poniamo l'accento affinchè la norma regolatrice attui sempre più un regime privatistico che garantisca la concorrenza. Oggi gli interporti sono spesso gestiti da enti pubblici o società per azioni con controllo pubblico, noi vogliamo che venga dato un taglio privatistico. Nella nuova legge quadro vogliamo anche inserire l'istituzione di un comitato che riunisca i ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti e dello sviluppo economico, e anche Rfi, e che ogni anno decida come programmare gli investimenti, per evitare la crescita di strutture a macchia di leopardo, con la costruzione di capannoni senza futuro. Inoltre cerchiamo di mettere un limite alle piattaforme logistiche, che non sono interporti e diamo una definizione precisa di interporto". Molti interporti italiani sono in fase di sviluppo, mentre alcuni sono alle prese con problemi di bilancio, da Livorno a Nola, da Vado a Rovigo. La tendenza attuale nel mondo del trasporto dei container marittimi è quello all'accentramento, con navi sempre più grandi e un numero ridotto di porti di riferimento. Questa tendenza sta evidentemente toccando anche i terminal interportuali. Uir intende frenare la proliferazione delle strutture di questo tipo e per questo nella proposta di legge è inserita anche l'indicazione a definire strategici gli interporti posti lungo i corridoi europei, le cosiddette reti ten-t. Si tratta di una misura che ricalca quanto contenuto nel piano del governo sulle Autorità portuali, i cui vengono privilegiati proprio i porti definiti core dall'Unione europea. Sempre dalle Autorità portuali si vuole riprendere il meccanismo di finanziamento. "Visto che negli interporti è presente la dogana, una piccola parte del transato potrebbe essere accantonata per finanziare le infrastrutture. Questo permetterebbe di non ricorrere ai finanziamenti a pioggia - spiega Gasparato - E' un idea che a noi piacerebbe e che proponiamo come ragionamento al ministero, a cui spetta il giudizio e la valutazione se sarebbe in linea con le norme dell'Unione Europea sugli aiuti di Stato". Un altro punto sul quale Uir vuole intervenire è quello delle valutazioni di impatto ambientale, che seguono procedure giudicare "complicatissime. Riteniamo - spiega Gasparato - che quando ci sono progetti, come ad esempio un nuovo capannone in un interporto esistente, sia sufficiente ottenere la Vas regionale, mentre la Via nazionale dev'essere riservata alla creazione di nuovi interporti". Oltre al nuovo progetto di legge, il presidente degli interporti guarda con interesse anche al rinnovato interesse delle Ferrovie italiane (Rfi) per il settore merci :"Consideriamo prioritario il programma di sviluppo delle ferrovie. Se vogliamo che gli interporti siano in rete, che fungano da retroporti perchè le nostre banchine, a cui manca lo spazio per i piazzali, possano competere con gli scali dell'Europa settentrionale, è meglio avere più collegamenti ferroviari. Rfi per tanti anni ha puntato sui passeggeri, come era giusto dal suo punto di vista. Adesso ho posto l'attenzione sul trasporto delle merci, sul superamento dei colli di bottiglia e sulla riorganizzazione delle tante società che all'interno del gruppo Ferrovie dello Stato italiani si occupano ognuna di una parte del settore cargo, dall'immobiliare alle imprese ferroviarie. Da questo punto di vista la nascita di Mercitalia (società nata lo scorso giugno per la produzione e commercializzazione del trasporto ferroviario merci, controllata al 100% da Fs, ndr) è un aspetto positivo". Positivo viene anche giudicato il riequilibrio fra merci e passeggeri. Uir resta attiva nel progetto Uirnet, società di cui oggi detiene il 51% del capitale. Ci sarà un aumento del capitale con l'ingresso di nuovi soci, ma "vogliamo continuare - afferma Gasparato - a giocare un ruolo. Ci abbiamo creduto quando il progetto era oggetto di critiche, ci crediamo adesso che è stato riconosciuto per realizzare la piattaforma telematica che gestirà la piattaforma logistica nazionale". 

Fonte: L'Avvisatore Marittimo, data 16/11/2016