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Il riequilibrio modale del trasporto merci e una maggiore efficienza della catena logistica passano attraverso gli interporti. La legge di riforma, attesa da anni dal settore, dovrebbe introdurre nuove regole di governance e fornire al settore strumenti adeguati, anche alla luce degli indirizzi e delle iniziative dell'Unione Europea nel settore dei trasporti e dell'intermodalità. Oggi sono 24 gli interporti aderenti a Unione interporti riuniti (Uir, l'associazione di riferimento): 14 al Nord, 5 al Centro e 5 al Sud, con una dotazione di aree infrastrutturate di quasi 22 milioni di metri quadrati, ai quali si aggiungono altri 10 milioni di mq già disponibili per la crescita. Tre interporti (Quadrante Europa di Verona, Cim di Novara e Interporto Padova) da soli movimentano oltre il 70% dei circa 1.9 milioni di Teu complessivo a livello nazionale. In questo scenario, secondo Uir, non ha logica immaginare di realizzare nuovi interporti e semmai gli sforzi vanno concentrati per mantenere all'avanguardia le eccellenze esistenti e sviluppare le attività degli altri. Uir indica anche due questioni legate alla gestione: il pesantissimo fardello dell'Imu e la necessità di prorogare il meccanismo del super-ammortamento. Investimenti e progetti del resto non mancano. Quadrante Europa pianifica di investire 40 milioni per arrivare preparato all'apertura del tunnel del Brennero 2026.

Fonte: estratto da Il Sole 24 Ore - Franco Tanel