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Il Governo sul trasferimento delle merci da gomma a ferro vuole anticipare i tempi. Investimenti ferroviari in crescita.

Ruolo strategico delle ferrovie sia per il rilancio degli investimenti pubblici del Pil, sia per la modernizzazione del sistema dei trasporti in Italia. Negli ultimi due-tre anni sono invece ripartiti gli investimenti ferroviari, trainanti dalle nuove tratte ad alta capacità Treviglio-Brescia, Terzo Valico, Brennero: dai 2,9 miliardi del 2014 la spesa Rfi è salita a 3,6 nel 2015 e quest'anno salirà di 4 miliardi, +38% in due anni. Ed è solo l'inizio. I programmi di Rfi prevedono di arrivare a 5 miliardi all'anno di investimenti sulla rete, e il piano industriale Fs presentato il 28 Settembre punta ad accelerare ancora di più nell'arco dei prossimi dieci anni: in questo periodo sono previsti investimenti per complessivi 62 miliardi di euro sulla rete (Rfi) e 14 miliardi per nuovi treni e logistica integrata (Trenitalia). L'addendum 2015 al contratto Stato-Rfi sblocca 8.97 miliardi di nuove risorse statali e sarà operativo tra poche settimane; quello 2016 (8.93 mld) ha avuto l'ok del Cipe il 10 Agosto, sarà operativo a inizio 2017. In tutto 17.9 miliardi, di cui il 58% per nuove tratte Av e corridoi europei, il resto per trasporto merci, linee pendolari e regionali, sicurezza, tecnologia. "Il futuro dei trasporti sono le ferrovie" afferma il professor Ennio Cascetta, braccio destro del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio come capo della Struttura tecnica infrastrutture del ministero. Oggi in Italia solo il 15% circa delle merci che viaggiano via terra sale sui vagoni, il restante 85% è su gomma. "L'obiettivo che ci chiede l'Europa entro il 2030 - ha affermato più volte Delrio - e cioè trasferire da gomma a ferro il 30% delle merci, vogliamo realizzarlo entro il 2021". Come? Adeguando la rete ai grandi treni merci europei in arrivo dal tunnel svizzeri del Gottardo e del Ceneri dal 2020 (allargamento gallerie, adeguamento binari ai treni da 750 metri, potenziamento degli scali merci): con 630 milioni nei piani Rfi 2015 e 2016, a cui si aggiungono 1.5 miliardi del piano Fs, soprattutto per i treni, da investire tramite la nuova società unica Mercitalia che nascerà nel 2017. "Serve poi - dice Cascetta - una politica forte e costante di incentivi". Le prime misure per il trasferimento delle merci dalla gomma al ferro e per l'intermodalità, il Ferrobonus e il Marebonus (in tutto 200 milioni), dovrebbero partire a fine anno. E al trasporto merci su ferro puntano anche i progetti sui corridoi europei: Brennero, Torino-Lione, Genova-Gottardo, alta capacità al Sud.

Fonte: Il Sole 24 Ore - Alessandro Arona (estratto)