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BERGMEISTER RASSICURA SUL LAVORI DEL BBT

Nessun aumento dei costi preventivati, la stima di 6,9 miliardi delineata nel 2008 è attualmente rispettata. Nessun ritardo nella consegna: il cronoprogramma, a oggi, rispetta il termine fissato nel 2025. Ancora: nessun rischio di perdere 411 milioni di euro, ossia la tranche di risorse europee previste per il 2020. Konrad Bergmeister, amministratore del versante austriaco del Brenner Basistunnel (Bbt Se) chiarisce punto per punto ogni equivoco generato dall'ultima relazione della Corte dei conti di Vienna. Con ordine, Bergmeister ricorda il contesto: "La Corte dei conti austriaca - permette - non è paragonabile alla Corte dei conti in Italia: a Vienna è un'istituzione che controlla la gestione delle risorse pubbliche, non è composta da magistrati bensì da professionisti". Ancora: "Non hanno potere decisionale". Stabilito il perimetro, Bergmeister entra nel merito delle osservazioni: "Per quanto riguarda i costi, la Corte parla di un aumento del 92% - aggiunge - ma si riferisce alla stima del progetto preliminare, condotta nel 2002". A quel tempo, quando il tunnel era in fase embrionale, si ipotizzava di realizzare la sola galleria con 4,5 miliardi. "Nel 2008, invece, fu fatto il progetto definitivo con la nuova valutazione dei costi e dei tempi - ricorda - vennero quindi stabiliti 6,9 miliardi, una cifra che resta valida anche oggi". Nessuno sforamento, dunque. Anche l'Osservatorio per il Tunnel del Brennero rimarca lo stesso concetto: "Ai fini della valutazione dell'andamento dei costi non è assolutamente possibile confrontare un progetto preliminare risalente al 2002 con un progetto definitivo del 2013". C'è poi il capitolo legato ai finanziamenti europei che, proprio ieri, dalle colonne della stampa austriaca erano messi in dubbio. Precisamente 411 milioni destinati al 2020, che nell'ipotesi del quotidiano Tiroler Tageszeitung sarebbero a rischio. "Ma anche qui c'è un fraintendimento - spiega Bergmeister - noi abbiamo fatto domanda per un co-finanziamento nel periodo 2016-2020 e ci siamo classificati al primo posto, ottenendo un miliardo e 180 milioni". I 411 milioni in questione sarebbero quindi una tranche, valida per il 2020. "Ma non sono a rischio, semplicemente è pratica di Bruxelles approvare i primi tre anni e poi valutare se il progetto procede bene, oppure no, quindi deliberare l'erogazione finale - spiega Bergmeister - E' una prassi, dunque, un metodo che tra l'altro condivido e sono certo che le risorse arriveranno perchè sono state riservate per Bbt". L'amministratore ricorda infatti l'avanzamento dei lavori: entro il 18 aprile arriveranno tutte le manifestazioni d'interesse per il bando Pfons-Brennero. Infine, per fugare ogni dubbio, Bergmeister rassicura sui tempi dell'intera opera: " Le nostre verifiche periodiche confermano il rispetto del crono-programma", dice. Tradotto: la chiusura dei lavori nel 2025 resta tale e quale.

 

Fonte: Corriere dell'Alto Adige. Autore: Ma. Da. 04/02/2017