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Al via la partita con FS per la leadership nel trasporto locale del Nord Italia.

Ferrovie Nord Milano, la società lombarda e partecipata al 14,74% da Ferrovie dello Stato), ha posto il primo tassello della sua strategia al 2020: diventare il punto di riferimento, industriale e finanziario, di un piano di integrazione della mobilità per tutto il Nord Italia. Proprio per questo la società dei trasporti, attraverso la controllata Ferrovie Nord Milano Autoservizi, ha rilevato il 50% della società Azienda Trasporti Verona detenuto dalla Provincia di Verona. L'offerta è stata di 21 milioni. E ora, come spiegato dal presidente Andrea Gibelli a MF-Milano Finanza, il gruppo punta a replicare operazioni di questo tipo (ma anche alleanze strategiche) in Svizzera, Piemonte, Veneto e Liguria, probabilmente a partire da Genova. Tenendo sempre come perno centrale la Lombardia, dove Fnm sta dialogando con Atm (la società del Comune che amministra e gestisce il trasporto pubblico del capoluogo lombardo) per una partnership con Trenord, controllata al 50% da Fs e al 50% dalla società guidata da Gibelli. Ed è proprio il gruppo guidato da Renato Mazzoncini a spingere per una fusione tra le due aziende. Non è un mistero che l'ad di Fs voglia trasformare il gruppo nella cabina di regia del trasporto pubblico locale italiano, tanto che punta al controllo della società Metro 5 (che gestisce la linea lilla della metropolitana di Milano) e a ottenere la gestione di tutto il trasporto pubblico milanese. Senza dimenticare che guarda anche al controllo di tutta Trenord, con Ferrovie Nord Milano che si è già messa di traverso. In ambienti politici romani, però, si sostiene che Fs potrebbe superare l'impasse con un'opa sulla capogruppo quotata di Trenord, ossia Ferrovie Nord Milano per l'appunto. Ma è proprio quest'ultima che nel Nord Italia sta cercando di rilanciare un progetto alternativo di Fs e in diretta concorrenza con esso, in linea con il piano strategico dell'azienda al 2020. Un piano che si basa su alcuni punti cardine, come il rafforzamento nel settore del trasporto pubblico su gomma, della logistica e del trasporto merci sul ferro del Nord Ovest, il miglioramento dell'infrastruttura ferroviaria regionale lombarda e l'ingresso nel business della gestione delle infrastrutture aeroportuali. Con lo sviluppo delle aree di business previste nel piano al 2020, il gruppo punta a ottenere un aumento dell'ebitda dai 50 milioni del 2015 aa 100 milioni. Insomma, sarò un anno probabilmente molto movimentato nel settore dei trasporti sul versante settentrionale del Paese. Tornando all'operazione veronese, il perfezionamento di quest'ultima e la stipula dell'atto di compravendita sono subordinati al mancato servizio del diritto di prelazione da parte dell'altro socio Amt, società interamente controllata dal Comune di Verona.

Fonte: Milano Finanza, Francesco Colamartino, 18-01-17