ZAILog SCARL

D'Arienzo (Pd) ha fatto il punto con il coordinatore Ue Pat Cox. Primi treni nel tunnel a Settembre 2025.

Il punto più delicato sarà a San Massimo: alcuni immobili a rischio. Incentivi per spostare le merci dai camion alle rotaie.

Tra meno di dieci anni il corridoio ferroviario europeo del Brennero entrerà in funzione e vedrà sfrecciare i treni ad alta velocità. Treni che passeranno da Verona ma i lavori allo stato attuale presentano ancora due criticità da superare: l'impatto a San Massimo dove sarò necessario comunque abbattere qualche immobile per far posto ai binari e il collegamento con il Quadrane Europa. Ne ha parlato a lungo il deputato del Pd Vincenzo D'Arienzo con i colleghi del Trentino Alto Adige e Pat Cox, coordinatore per la Commissione Europea per lo sviluppo del Corridoio Scandinavo-Mediterraneo. "E' stata l'occasione per fare il punto sui progetti, sulla costruzione e sul finanziamento dei vari lotti in cui è divisa l'alta capacità Verona-Brennero, nonchè sul tunnel di base del Brennero (BBT)", spiega il parlamentare. Accompagnato dal presidente delle ferrovie austiache, Pat Cox, coordinatore del progetto Trans European Network per l'asse del Brennero, "ha confermato la data in cui il primo treno passerà nel tunnel: 27 settembre 2025. Successivamente, sarà avviata la fase di prova fino all'entrata in servizio del Tunnel del Brennero prevista per fine 2026". Di conseguenza, entro il 2026 devono concludersi anche le altre tratte nel territorio italiano: Fortezza-Bolzano, Bolzano-Trento, Trento-Pescantina e ingresso a Verona. "Il progetto preliminare è sostanzialmente concluso ed entro l'estate sarà a disposizione per le osservazioni del territorio", rivela D'Arienzo. Questo corridoio europeo sta viaggiando davvero ad alta velocità: voluto fortemente dalla Germania, gode di risorse finanziarie e di pareri favorevoli da parte degli Stati coinvolti. Tuttavia ci sono alcuni punti a livello locale ancora da chiarire. "Il passaggio molto delicato, oltre alla Val d'Adige, è nel quartiere di San Massimo, in particolare via del Fortino, poi Via Fava e la Sorte", spiega D'Arienzo. "E' in queste tre zone che sarà evidente l'impatto sul terroritorio". Non a caso proprio nel febbraio 2014 venne sollevato il caso sull'Arena delle nuova case Ater progettate e costruite proprio sulla futura sede dell'Alta Velocità, in via del Fortino. Ma proprio la ferrovia sta diventando strategica per alleggerire il traffico pesante: "Con il tunnel e le tratte di accesso della Brennero-Verona potrà realizzarsi una vera alternativa alla strada, sia per il trasporto merci che per quello di persone, visto che Verona potrà essere raggiunta in treno da Monaco nel giro di due ore". "E' stato affrontato anche il tema della compartecipazione UE sia al tunnel che nella costruzione delle tratte di accesso, possibile a condizione che l'Italia assicuri il necessario finanziamento. Le risorse italiane ci sono: con il decreto "Sblocca Italia" c'è stata un'inversione netta. E' stata, inoltre, confermata anche la volontà della società autostradale A22 di fare tutto il possibile per spostare quanti più camion possibili su rotaia. La politica tariffaria per il trasferimento delle merci dalla gomma alla rotaia farà parte dell'accordo con il governo sulla concessione dell'autostrada del Brennero". Infine, in Trentino "hanno deciso di finanziare con soldi pubblici la RoLa, l'autostrada viaggiante che prevede il trasporto dei camion sui treni ma si ferma a Trento. Sarebbe il caso che cominciassimo a ragionarne anche in Veneto".

Fonte: L'Arena 04/04/2017